Tecnologia

Il Core Business della TEC è la vendita di impianti (o licenze per realizzarli) per il riciclaggio di PFU ed articoli tecnici in gomma. La TEC sta seguendo l’iter autorizzativo per costruire un impianto sperimentale (ai sensi dell’Art. 211 del D.Lgs. 152/2006), in cui verrà testata, in scala industriale, la tecnologia brevettata e già validata in sala di laboratorio. L’impianto sarà realizzato a Bari e consentirà di trattare fino ad un massimo di 5 tonnellate di PFU al giorno. Completata la fase di sperimentazione, il team della TEC sarà in grado di progettare, quotare e vendere impianti per il riciclaggio di PFU in tutto il mondo. Le bassissime emissioni prodotte e la logica di processo orientata alla chiusura del ciclo dei rifiuti 

secondo un approccio  volto all’economia circolare, sono in linea con il trend globale della sostenibilità ambientale che si sta perseguendo in Europa (ed in parte anche nel resto del pianeta).  Viste queste premesse, considerando la necessità di smaltire enormi quantità di PFU in modo efficace e green (basti pensare che ogni anno nel mondo vengono prodotti 1,5 miliardi di PFU) e il disallineamento tra la domanda e l’offerta di smaltimento dei PFU, si prevede che la tecnologia TEC potrà trovare larghissima applicazione nei prossimi anni, come avvalorato anche dai contatti e dalle iniziative in corso. La modularità delle principali sezioni dell’impianto può consentire un agevole dimensionamento per qualsiasi taglia d’impianto dovesse essere richiesta.

Riciclo dei materiali da Pneumatici Fuori Uso (PFU): attuali tecnologie

Ogni anno milioni di tonnellate di pneumatici esauriscono il loro ciclo di utilizzo.Lo smaltimento degli Pneumatici Fuori Uso (PFU) avviene, attualmente, attraverso: – Interramento – Combustione (es. Termovalorizzatori) – Frantumazione meccanica.
Dalla frantumazione si ottengono acciaio, fibre tessili e granuli di gomma. I Granuli di gomma attualmente hanno scarsi impieghi: vengono utilizzati soltanto nell’edilizia (Asfalti, Cementi …), in qualche formulazione di mescole di gomma o come combustibile.

Vantaggi ambientali

  • Riduzione di emissioni di CO2 a sostegno della Carbon Neutrality: l’introduzione nelle mescole vergini di materiali provenienti dal riciclo del PFU, porta ad una riduzione significativa del carbon footprint rispetto alle mescole di partenza:

Carbon Footprint CB vergine → 3,2 Kg CO2 e/Kg
Carbon Footprint CB da pirolisi 0,6 Kg CO2 e/Kg
Ne risulta una riduzione Carbon Footprint per sostituzione CB con CBp 80%

% di CB-Vergine tipica in mescola 30%
% di CB-Vergine sostituito con CBp 100% (ipotesi)
Ne risulta una riduzione Carbon Footprint totale nella produzione della mescola* per sostituzione CB con CBp  24%
* Considerando solo le materie prime di produzione della mescola e sostituzione totale di CB con CBp.

  • La Pirolisi, utilizzata nel ciclo industriale di riciclaggio PFU, comporta un impatto ambientale irrilevante. Non è un processo di combustione o incenerimento ma di trasformazione termica in Idrogeno, ossido di carbonio e idrocarburi leggeri. Il processo si autoalimenta grazie alla combustione del syngas prodotto dal processo di pirolisi stesso ed il syngas in eccesso può essere utilizzato, tramite un motogeneratore, per produrre energia elettrica o termica da utilizzare nell’impianto stesso. Questa tecnologia non produce diossine, PM10, idrocarburi policiclici aromatici, furani e benzofurani. 

Vantaggi tecnici

  • Il Carbon Black prodotto con la tecnologia brevettata dalla TEC viene depurato da Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), nocivi per l’uomo e per l’ambiente oltre che da zinco, zolfo e metalli di transizione. Ulteriore caratteristica della tecnologia brevettata è la possibilità di rimuovere anche silice e silicati e di controllare la morfologia delle particelle, migliorandone l’effetto rinforzante in nuove mescole. Il Carbon Black risultante dal processo, chiamato Fully recovered Carbon Black (FrCB), o Carbon Black da pirolisi (CBp), può essere utilizzato per la produzione di pneumatici nuovi ed in generale di articoli tecnici in gomma, anche potenzialmente destinati al contatto diretto con l’uomo. La tecnologia consente di ottenere vari tipi di Carbon Black con caratteristiche tecniche sovrapponibili a quelle di diversi gradi di CB furnace, che i produttori di pneumatici possono utilizzare in totale o parziale sostituzione del CB furnace stesso, in varie parti dello pneumatico.
  • Oltre al Carbon Black vengono recuperati i metalli annegati nella mescola dello pneumatico, oltre a  synoil e syngas utilizzabili come combustibili.

Vantaggi economici

  • Il processo segue perfettamente le logiche dell’economia circolare (riciclo e riutilizzo delle risorse), sulla quale stanno ormai puntando i maggiori player mondiali del settore.
  • Vengono ottenuti prodotti End-of-Waste ad elevato valore commerciale (carbon black, synoil, syngas, acciaio).
  • Sono possibili accordi con i consorzi di smaltimento dei PFU.
  • A livello mondiale si registra l’aumento della sensibilità al recupero dei materiali per la riduzione della carbon footprint, come confermato dagli sforzi compiuti in tal senso dalle principali case produttrici di pneumatici, ormai “costrette” dalle recenti policy, prevalentemente europee ma anche mondiali, a rendere più sostenibile la propria produzione.

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